mercoledì 29 febbraio 2012

L'importanza o meno del "Pregrafismo"

 


 Da mamma, penso che le schede di pregrafismo, siano utili perche' agevolano i movimenti della mano e aiutano i bambini ad abituarsi ad una corretta impugnatura della penna. Penso che debbano essere di supporto alle varie attivita' che i bimbi svolgono, oltre al fatto, che ho notato, che ai bimbi piacciono e le fanno molto volentieri. Del resto, e' anche vero, che possono essere utilizzate come campanello d'allarme per problemi piu' o meno seri dei bambini, se questi non riescono a completarle o a coordinarsi nei movimenti. Per me e' un buon approccio anche da utilizzare per iniziare a scrivere. Mi riferisco a questo tipo di schede:

http://www.fantavolando.it/insegnanti/schede/schedepregrafismo.html


Alcuni, invece, sono contrari all'uso delle schede di pregrafismo, dicono che bloccano la fantasia dei bimbi. Cerchero' commenti ed articoli a riguardo.

La parola agli esperti:

Didatticannalaura , ha scritto: Personalmente ritengo utile che le schede di pregrafismo siano utilizzate nella scuola d'infanzia con moderazione, a patto che non diventino un'attività ripetitiva e pesante, e che siano alternate con attività manipolative e ludiche.
Le schede di pregrafismo aiutano a prendere confidenza con la matita, ad imparare a tracciare linee, ad orizzontarsi nello spazio-foglio Per alcuni bambini è difficile riprodurre un disegno schematizzato, contando i quadretti, anche a 7-8 anni, se non sono stati abituati...



NoiNonni , ha scritto:
I programmi per il primo anno della scuola primaria prevedono che i bambini comincino con alcune schede di pregrafismo, considerato un prerequisito per affrontare poi la scrittura vera e propria. E schede di pregrafismo sono anche parte dei... programmi della scuola d'infanzia.
Al di là dei programmi, comunque, secondo noi di noinonni il pregrafismo è una tappa importante per l'acquisizione "tecnica" della capacità di scrittura: attraverso le schede di pregrafismo (ad esempio, ricalcare un tracciato puntinato) i bambini imparano a tenere in mano con maggiore sicurezza la penna o la matita, sviluppano la motricità fine e definiscono sempre meglio la "direzione" della scrittura (in pratica, sperimentano la scrittura da sinistra a destra).
Si tratta di competenze che molti bambini elaborano già prima dell'ingresso nella scuola primaria, soprattutto se provengono da famiglie dove sono fortemente stimolati, ma non tutti le hanno, ed è giusto che gli insegnanti cerchino di portare tutti allo stesso punto di partenza.
Se un insegnate si trova davanti una classe con bambini con competenza molto diverse, può provare a lavorare sui livelli, per evitare che quelli che gia hanno affrontato alcune tipologie di schede nella scuola dell'infanzia o a casa si annoino (che uno dei rischi principali: se i bambini si annoiano, perdono interesse per la scuola e poi è difficile riconquistare il loro entusiasmo). Questo però non significa iniziare con loro a scrivere, lasciando da parte gli altri, ma solo proporre loro schede di pregrafismo diverse, magari un pochino più complesse, finché anche gli altri bambini si saranno allineati e si potrà cominciare tutti insieme ad esplorare le lettere e il meraviglioso mondo della scrittura.

Mamme come me, ha scritto: approfitto ancora di voi e cito una vostra frase: "....... soprattutto se provengono da famiglie dove sono fortemente stimolati,........." e la domanda sorge spontanea: Ma voi nonni siete d'accordo a stimolare fortemente i bimbi di 4 - 5 anni alla prescrittura o preferite lasciarli giocare ancora ?
NoiNonni , ha scritto:
Forse basta attenuare l'espressione, togliendo il "fortemente". In realtà però la prescrittura per i bambini è un gioco, alla pari del colorare. Per prescrittura noi intendiamo quelle schede in cui il bambini deve ripassare il percorso dall...a casa all'albero, o i balzi fatti dal leoncino per raggiungere la mamma... (sono esempi inventati, naturalmente...). Più tardi, nella scuola primaria, le schede vengono strutturate di più, anche in relazione allo sviluppo della motricità fine o per introdurre l'orientamento spaziale della scrittura (da sinistra a destra), ma comunque rimangono molto giocose. Secondo noi non c'è niente di male a stimolare i bambini; l'importante è non forzarli, lodarli per i loro risultati e non metterli di fronte a difficoltà maggiori delle loro capacità: il bambino deve essere orgoglioso di quello che fa. Comunque la prescrittura è solo una delle attività da proporre al bambino, che deve avere il tempo di giocare liberamente, disegnare, inventare... 
Mamme come me, ha scritto: sono d'accordo. E' preferibile poi non aprire un altro tema di discussione,molto ampio, circa le aspettative dei genitori che gia' da questa eta' riversano sui figli......
NoiNonni, ha scritto: D'accordissimo. Infatti secondo me il vero problema non sono le schede di prescrittura, o qualsiasi altra attività da fare con i bambini, ma proprio le aspettative, e quindi le ansie, che i genitori (e anche i nonni, naturalmente) riversano su di loro.



Silvia Cremonesi, ha scritto: 
intanto, come ogni cosa, hanno i suoi pro e i suoi contro. Certo è che aiutano notevolmente i bambini ad acquisire la manualità e la destrezza necessarie all'avviamento alla scrittura. Poi, come direbbe la mia direttrice, si possono sostitu...ire con attività di manualità fine di tutt'altro genere: io, ad esempio, in prima, ho fatto lavorare molto i bambini con le paste modellabili (Pongo e didò) prima di cominciare le lettere e ho continuato per almeno 2-3 mesi. Attraverso salsicciotti, piccoli dischetti, pasta pizzicata, stesa con il pollice e l'indice, arrotolamenti di salsicciotti attorno alle dita per acquisire il senso del tondo ecc... ho avuto comunque la fortuna (a vrò ancora nel prossimo ciclo) di "ricevere" bambini "manipolati" da validissime colleghe della materna con le quali lavoriamo in piena sinergia e continuità.
Premetto che, mentre facevo lavorare i bambini con le paste, presentavo anche le lettere. Facevo scrivere solo in stampato maiuscolo ma presentavo anche lo script, spiegando ai piccoli che dovevano imparare a riconoscerlo perchè i libri sono tutti scritti così. Il corsivo è arrivato a fine gennaio, come regalo "magico" dei personaggi del nostro sfondo integratore.



Laura Di Benedetto, ha scritto: 
In genere ai bimbi dai tre anni si fanno svolgere. Sono degli esercizi di prescrittura e aiutano la coordinazione mano-occhio per incanalarli nel percorso successivo che sarà quello della scrittura vera e propria. Secondo me è importante, m...a non deve passare come un'obbligo bensì come un'attività serena.. soprattutto i primi tempi in cui si fa fatica a "beccare" i trattini..! Ho notato che poi qualsiasi trattino o puntino che magari è lì per sbaglio lo confondono e lo inseriscono nel disegno complessivo... eheh :P Per i bimbi non esiste discriminazione ♥
Daniela Capaldo, ha scritto: e' vero l'ho notato anche io con mio figlio l'anno scorso, pero' lo fanno solo inizialmente, poi dopo qualche scheda fatta, procedono senza errori e anche con piacere.
Laura Di Benedetto, ha scritto: Avrai notato come trema la manina e come i suoi occhi la seguono i primi tempi? Piano piano si adattano e diventano super bravi. Questo lo aiuta ad essere più precisi nel colorare! Non escono fuori dal bordo. E poi con l'esercizio imparano le lettere e i numeri.
Daniela Capaldo, ha scritto: Gia', ma e' opportuno continuare "l'esercizio" anche a casa, parliamo di bimbi tra i 4 e 5 anni, o a casa li lasciamo giocare e rimandiamo "l'esercizio" alla primaria ?
Laura Di Benedetto, ha scritto: Daniela sinceramente parlando fanno tutto già all'asilo, a casa mi sembra eccessivo. Alla primaria inizieranno tutto da capo tanto!
Daniela Capaldo, ha scritto: io sono d'accordissimo, ma non tutte le mamme la pensano come me ! 
Laura Di Benedetto , ha scritto:
Magari qualcun'altra dalla "mia parte" troverà il mio pensiero sbagliato anche! Ci sono genitori che vogliono che i loro bimbi siano genii o che abbiano conoscenze elevate e talvolta lo consentono mettendoli a paragone con gli altri bambini.... Cosa che non si dovrebbe fare. Ci si dimentica che ognuno di noi è unico, diverso e che se un bimbo è più aperto a certe esperienze ce n'è qualcun altro che ha bisogno di tempo. Rousseau diceva che non bisogna guadagnare tempo, ma perderne....(perché tutto quello fatto velocemente non sempre viene appreso) ;)
Daniela Capaldo, ha scritto: Mah, non credo, chi lavora con i bimbi e non e' pressato dall'ansia della prestazione, come lo siamo noi genitori, sa bene che ogni bimbo ha i suoi tempi, sa che con tizio si puo' fare quell'attivita', mentre con caio la faremo tra un mese e il tutto sempre molto serenamente, soprattutto senza farlo pesare ai bimbi.
Lucia Bardi, ha scritto: Io lo trovo eccessivo! penso che vada rispettato il tempo dello sviluppo, non si devono forzare le cose..in fondo non è che facendo questi esercizi poi si diventi più bravi!! mi sono spaventata nel vedere pareti della materna che sembravano quelli di una scuola. Ai miei tempi nn c'era questo, magari un po si puo fare, ma ora è eccessivo. Grazie per il confronto, ci pensavo in questi giorni!!
Laura Di Benedetto, ha scritto: Io ho visto le lavagne! Ho come l'impressione che la scuola voglia far vedere alla "clientela" cosa sono capaci di fare ai bambini..! E questo riflettendoci mi spaventa. I bambini, dicono, siano spugne, ma succhiare la loro linfa di infanzia mi rende triste!
Lucia Bardi, ha scritto: Brava!! anch io son daccordo.....


 Maestra Mary, ha scritto:
Care mamme, le schede sul pregrafismo devono essere graduate nelle difficoltà,perchè se non lo fossero i bambini potrebbero spaventarsi di fronte all' insuccesso e chuidersi in un rifiuto o in un atteggiamento di insofferenza. E' bello l'aiuto che in qualità di mamme si può dare ad un figlio per aiutarlo ad affrontare con maggiori strumenti e competenze l'ingresso nella scuola primaria, ma tutto deve essere proposto come un divertente gioco. Rabbrividisco alla proposta del corsivo...valida l'idea dei lavoretti!Risultano più divertenti e coinvolgenti e sviluppano la creatività e il senso pratico. Perdonate il mio intervento, ma dovevo dirvi come la pensavo. In bocca al lupo!




 Marilù Di Liberto, ha scritto: Penso che non ci sia un metodo fisso da prendere come esempio. Io scelgo volta per volta quale sistema usare perchè credo nella soggettività della classe e in particolare di ogni singolo alunno.Dopo aver fatto varie analisi scelgo il materiale che impiegherò . Le mie lezioni non sono mai una uguale all'altra. Forse sbaglierò ma io ho fatto sempre così.



Maestra Gemma - Scuola dell'infanzia e primaria, ha suggerito questo prezioso link:
http://www.caflorens.it/jo/progetti/progetto-pregrafismo.html






Il Forum di Maestra Sabry: SCHEDE SI O SCHEDE NO?

http://www.maestrasabry.it/forum/metodologie-scuola/schede-si-o-schede-no-t811-10.html







Pierantonio Di Remigio · Friends with Maestra Laura, ha scritto:
Sono per la scrittura spontanea e libera dei bambini. Nella spazzatura le schede di pregrafia nella scuola dell'infanzia, le quali sono inutili e noiose come qualsiasi scheda proposta in tale scuola!

Daniela Capaldo, ha scritto: grazie per il suo commento, Pierantonio Di Remigio, ma non pensa, io parlo da mamma, non sono competente, che le schede usate con parsimonia alla materna, possano essere segnalatrici di qualche problema di apprendimento che verrebbe gia' diagnosticato in tenera eta'.
Pierantonio Di Remigio , ha scritto:

Sì, Daniela! Si tratta però di strumenti diagnostici che servono a rilevare disturbi dell'apprendimento quali la disgrafia e la dislessia e che vengono somministrati da esperti.Io ritengo che bisogna mettere al bando i programmi precoci di ...scrittura e le schede pedanti e lasciare che il bambino si eserciti in scritture spontanee e venga a contatto con i testi scritti di racconti e favole. Il bambino non deve leggere tali testi, ma deve stare a contatto con l'adulto che glieli legge per fargli rendere conto che da quei segni tracciati sulle pagine vengono fuori belle storie. Ciò che conta è quindi dargli la motivazione, farlo esercitare ad anticipare i significati(a indovinare o ipotizzare) di una scritta che il bambino trova in strada o su un cartellone. La coordinazione occhio mano, il verso della scrittura da sx verso dx sono conquiste successive. A quattro anni facciamolo giocare a far finta di scrivere e leggere effettivamente.Del resto molti studiosi ritengono che quella dei bambini sia una vera attività di lettura e scrittura!




Francesca Guarino,  ha scritto:
Il pregrafismo altro non è che l'affinamento delle capacità fino-motorie della mano, (detta anche capacità oculo-manuale) abilità imprescindibile per riuscire a scrivere sui quaderni. E' a tutti gli effetti, un'abilità che va esercitata per poter essere pronti ad affrontare la Scuola Primaria....Sin dal loro ingresso a scuola, anche i bambini di tre anni vengono gradualmente avviati a questo tipo di esercizio, in maniera adeguata alla loro età, naturalmente. E' importante che nei tre anni di scuola dell'infanzia il bambino svolga queste attività propedeutiche all'apprendimento della scrittura, intesa come segno grafico.




Mirta Settin, ha scritto: Sono convinta che spesso alla Scuola dell'Infanzia il pregrafismo non venga attuato più di tanto, perchè le schede in queste scuole sono demonizzate (a differenza della Scuola Primaria in cui a mio parere invece sono TROPPO utilizzate). Neppure alla Scuola Primaria il pregrafismo viene preso tanto in considerazione: si parte dal presupposto che i bambini al giorno d'oggi siano tutti in grado di tenere in mano una matita.
A mio parere sarebbe opportuno rivalutare il pregrafismo... quante volte nelle ultime classi di Scuola Primaria ci lamentiamo della brutta calligrafia dei nostri alunni?!? Incomprensibile, disordinata... Ci siamo mai chiesti se questa brutta grafia non sia dovuta ad una nostra mancanza nelle classi precedenti?!? Provate a far copiare una cornicetta dalla lavagna ai vostri bambini...quanti di loro (anche nelle classi più avanzate) sono in grado di riportarla nel loro quaderno correttamente?!? Troppe cose del passato sono stata messe nel dimenticatoio, io sono convinta che le novità in campo didattico vadano sempre interconnesse con le cose vecchie, che se hanno funzionato finora probabilmente non sono da buttare in toto!



cinzia pedone  ha scritto: • Troppe cose del passato sono stata messe nel dimenticatoio, io sono convinta che le novità in campo didattico vadano sempre interconnesse con le cose vecchie, che se hanno funzionato finora probabilmente non sono da buttare in toto! ....sante parole Mirta!!!!.tante volte ho riflettuto su questo ed ho sempre applicato il "vecchio" metodo al mio insegnamento! Ti auguro una serena giornata, Cinzia!!! 

 Mirta Settin  ha scritto: • Il mio commento sui metodi del passato non voleva essere un elogio estremo ad essi, sono sicura che le innovazioni e i nuovi metodi hanno del buono: bisogna solamente saper prendere dal vecchio e dal nuovo ciò che più si avvicina al nostro modo di insegnare e al tipo di apprendimento dei nostri alunni... sono dell'idea che ogni insegnante abbia il proprio metodo di insegnamento strutturato sulll'esperienza personale e sugli studi che ha fatto, nonchè, sottolineo, sugli alunni che si trova ad aver di fronte (variabile assolutamente non tralasciabile)... i metodi preconfezionati e venduti sui libri li considero solo un buono spunto da cui prendere nuove idee da riadattare alla situazione che sto vivendo...
 
Maria Cristina Novello ha scritto:
Io ricordo che la mia bimba li faceva l'ultimo anno di scuola dell'infanzia, ma non le correggevano il modo di tenere la matita.. Ho dovuto farlo io a casa con l'aiuto di schede come quella, perchè in prima si era portata dietro il problema. Non c...he non riuscisse a scrivere, ma faceva il doppio della fatica. Penso che esercizi come questi siano utili perchè possono essere fatti come giochi, devono però essere oggetto di grande cura da parte delle insegnanti e non dati così..come un qualsiasi altro disegno..

Manuela Duca  ha scritto: • aggiungerei questi articoli con esercizi che aiutano la scrittura
http://www.peav.it/articolo_03.htm



Helen Cerfogli  ha scritto: • Ringrazio Manuela per l'articolo sull'impugnatura. A settembre 2011 ho seguito un corso specifico sugli esercizi di prensione tenuto dalla dott.ssa Alessandra Venturelli, specializzata nella rieducazione alla scrittura.Ha sottolineato l'importanza della continuità tra scuola dell'infanzia e scuola primaria nell'avviamento alla scrittura.
Dà validi aiuti nell'insegnare correttamente il corsivo. Vi segnalo alcuni libri utili a tale scopo: Lettere in fondo al mare, Alessandra Venturelli, ediz. Mursia "Scrivere, l'abilità dimenticata"Alessandra Venturelli, ediz. Mursia e infine "Dal gesto alla scrittura", Alessandra Venturelli, ediz Mursia




Pregrafismo: come avvicinare i bambini alla scrittura

La scrittura è la rappresentazione grafica dell’attività parlata. Per poter scrivere il bambino deve aver raggiunto alcune capacità motorie, buona capacità di discriminazione visiva, coordinazione e organizzazione spaziale. Il bambino normale le raggiunge verso i cinque-sei anni..... ( continua a leggere )






La scrittura è un particolare compito che necessita della messa in atto di movimenti specifici e caratteristici, da attuare entro precisi vincoli temporali e spaziali basti pensare ai comportamenti motori tipici dello stampato e del corsivo maiuscolo e minuscolo. ( CONTINUA A LEGGERE )

http://www.caflorens.it/jo/progetti/progetto-pregrafismo.html





VERSO IL PREGRAFISMO

Lo scrittura non è altro che l'ultimo tassello di uno sviluppo assai lento e progressivo che dallo scarabocchio passa attraverso il disegno e negli anni precedenti l'ingresso della scuola primaria avvengono profondi cambiamenti nella struttura psicofisica del bambino. ( CONTINUA...)
http://pubblibaby.quimamme.leiweb.it/guide-genitori/e-nato/grafologia-delleta-evolutiva-dimmi-come-scarabocchi




CONSIGLI UTILI PER INSEGNARE A SCRIVERE AI MANCINI:

8 commenti:

  1. Interessanti i pareri (soprattutto delle insegnanti) ed utilissimi i link grazie

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  2. Sono d'accordo con te. Ho tolto i pennarelli dalla mano di mia figlia di 5 anni, le ho fatto scegliere delle belle matite e fa ogni giorno una scheda di pregrafismo.. unire i punti da 1 a 10, far raggiungere il pulcino la sua mamma, etc. e poi colora ... effettivamente lei si diverte ed ha imparato in meno di un mese a tenere la matita in maniera corretta.

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  3. Ora, chi ha commentato sul sito mammecomeme mi urlerà virtualmente contro... i giochi proposti con la plastilina o simili li vedo meglio alla scuola dell'infanzia, concetti come "lungo/corto" "spesso/sottile" "tondo" "quadrato"...servono a sviluppare la capacità di esprimere il proprio pensiero, ad esprimere concetti e idee...le schede di pregrafismo, che hanno impliciti l'ordine vs il disordine, possono essere una fotografia su ciò che il bambino sa fare e su ciò che deve ancora apprendere.
    Eseguire le schede di pregrafismo sin dal primo anno della scuola dell'infanzia lo trovo deleterio, demotivante, proprio per lo sviluppo cognitivo dei bimbi, tutti avulsi dall'egocentrismo...a casa lo concepisco ancora meno, preferisco pensare ai bambini felici al parco, o in ludoteca a giocare con puzzle e costruzioni... l'utilizzo in classe prima alla scuola primaria è giusto, necessario ma non sufficiente... in un intervento si fa riferimento alla scrittura degli alunni più grandi che niente ha in comune con la calligrafia dei nonni... colpa nostra, di noi maestri...quasi tutti ci siamo dimenticati che se non insegniamo le legature fra le lettere, che nel corsivo dovrebbero essere un tratto continuo, i nostri alunni faranno"nodi" a loro piacimento, magari facendo le A partendo dall'alto e in senso orario...le schede per il pregrafismo dovrebbero costruire nei bambini modelli di ordine di esecuzione, essere spiegate dai maestri come una qualsiasi altra consegna, con esempi (ecco l'utilizzo della lavagna alla scuola materna), e non essere semplicemente distribuite fra i bimbi che dovranno eseguirle in perfetta solitudine...

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  4. Per i bambini di oggi non troverei deleterio iniziare il percorso del grafismo nella scuola dell'infanzia, anzi! Certamente deve essere un gioco di breve durata (pochi minuti al giorno); per quanto ne so i bambini lo fanno volentieri. I bambini di oggi spesso hanno difficoltà nella manualità fine e se non si iniziano percorsi adeguati per tempo, si rischia che la grafia sia sempre più disastrosa (come del resto succede, mi sembra). In pratica vedo il pregrafismo nell'infanzia come un aiuto per sopperire alla mancanza di "manualità" nell'educazione dei bambini oggi, "mancanza" che si ripercuote pesantemente sull'apprendimento della scrittura nella primaria.

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  5. Allora diciamo che "dipende dalle situazioni": ogni insegnante legge la propria e progetta un percorso sul pregrafismo partendo dalla zona di sviluppo prossimale dei suoi alunni.
    Ci sono tante cose legate alla manualità fine che genitori e maestri possono insegnare a bambini di cinque anni oltre alle schede, cioè proponendo anche le schede. Per esempio allacciarsi le scarpe, usare le forbici dalla punta arrotondata per ritagliare figure lungo un percorso tratteggiato, compiere percorsi con il corpo, con la mano, con il dito... Tutto sommato penso che le schede, da sole, facciano poco...siccome è l'azione didattica che conta.. lascerei il loro utilizzo ancora un po' ai maestri...poi se i genitori ritengono piacevole e opportuno farle fare anche a casa (oltre ovviamente ad insegnare ai propri bimbi a vestirsi, a lavarsi i denti, ad allacciarsi le scarpe...) ben venga... ^_^
    Insisto un po' su questi aspetti perché saranno quelli che giocheranno un ruolo importante anche sull'autonomia...

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  6. Li trovo ottimi esercizi...però spesso in prima arrivano bambini che sanno scrivere ma non sanno tenere in mano le forbici, oppure colorano fuori dagli spazi. Io penso che la dimensione della scuola materna debba essere più che altro manualità più che motricità fine...poi certo che tenere in mano una matita è importante. Però magari anche a casa far ritagliare immagini da incollare potrebbe essere utile. Il ritagliare comporta un sacco di competenze contemporaneamente.

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