mercoledì 29 gennaio 2014

Scuola "montessoriana"



Girando in rete, stamattina, mi sono imbattuta in questo articolo di Barinedita molto interessante, che offre molti spunti di riflessione per noi genitori alle prese con la scelta della scuola per i nostri figli. Inoltre, l'articolo fa riferimento ad una scuola situata in provincia di Bari e ogni volta che la mia città e la sua provincia vengono alla ribalta, a me piace condividere con voi le belle iniziative che nascono qui.
Ecco l'articolo:

Scuola, viaggio nell'unica classe ''montessoriana'' in tutta Bari


Sono passati oltre 100 anni da quando, nel 1907, la pedagogista Maria Montessori aprì in un quartiere popolare di Roma la sua prima scuola. Da allora sono sorte nel mondo circa 20mila scuole ispirate al "metodo Montessori": un approccio formativo che può accompagnare i bambini e i ragazzi dalla scuola dell'infanzia fino a tutta l'adolescenza. Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook e Bill Gates, il padre di Microsoft sono stati dei "bambini-montessori".  Nelle scuole di Bari, però, questa metodologia tarda ad arrivare.Notizia pubblicata sul portale barinedita.it e di sua proprietà.


Abbiamo intervistato Maria Dentamaro e Giovanna Pagano, rispettivamente dirigente scolastico e docente di scuola dell'infanzia presso l’Istituto comprensivo Mazzini-Modugno di Bari che ci spiegano perché, attualmente, la scuola sita in via Suppa, è l'unica in tutta la provincia ad ospitare (dal 2009) una sezione montessoriana di scuola dell'Infanzia (vedi foto galleria).Notizia pubblicata sul portale barinedita.it e di sua proprietà.

Che cosa distingue una classe montessoriana da una tradizionale?

Con il metodo Montessoriil bambino è molto libero nel suo processo formativo e nella scelta del tipo di attività da svolgere e dei materiali da utilizzare. L'insegnante è solo una guida e l'approccio dell'alunno al sapere è molto "pratico". L'insegnante c'è sempre e ha il compito  di spiegare l'utilizzo corretto di ogni "gioco" didattico e di presentare le attività in modo chiaro e progressivo, ma il bambino ( continua a leggere )









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