giovedì 6 dicembre 2012

Educazione fifty-fifty : qual è il ruolo del padre?





Ecco per noi, il secondo articolo di Agnese Festo psicologa in formazione.




Educazione fifty-fifty : qual è il ruolo del padre?



Qual è il ruolo del padre nell’educazione dei figli? Cosa è necessario fare per arrivare ad un’educazione fifty-fifty? Da dove partire per poter parlare veramente di bigenitorialità? Come rispondere alle esigenze di un padre che cerca un canale di relazione con il proprio bambino? Quale ruolo preferenziale svolge il padre nella crescita dei bambini?



Il ruolo del padre nell’educazione dei figli risulta essere senza dubbio cruciale. Spesso è però difficile riconoscerlo ed individuare il reale raggio d’azione del sentimento di paternità dell’uomo.
 
La presenza della figura paterna è centrale nell’educazione e nello sviluppo dell’intelligenza emotiva, ovvero la capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie ed altrui emozioni.

I risultati di un’appropriata educazione emotiva paterna sono sorprendenti: miglior rendimento scolastico, facilità di gestire i rapporti con i compagni di classe, maggior autocontrollo. I bambini con padri assenti, fisicamente o emotivamente, invece hanno più facilmente problemi di rendimento scolastico, difficoltà nelle relazioni sociali e cadono più facilmente vittima di dipendenze.



Il padre ha dei canali che sono preclusi alle madri, primo fra tutti il gioco. C’è una netta differenza tra il tipo di gioco che i padri fanno con i figli e quello che spontaneamente viene scelto dalle madri. I papà sono molto più fisici, giocano a fare il “vola-vola”, le capriole, le rincorse. I bambini vivono mediamente un’altalena emotiva maggiore, e sembra essere proprio questo il canale principe per l’educazione di un’intelligenza emotiva adeguata.  L'efficacia dell'intervento paterno non consiste tanto nel facilitare il gioco, quanto nel parteciparvi attivamente con convinzione percepibile da parte del bambino.
 
Un’altra opportunità di relazione padre-figlio si può trovare nella narrazione e nella lettura ad alta voce che può essere un efficace strumento per stabilire un profondo rapporto sul quale basare la reciproca crescita psicoaffettiva. Il racconto, la lettura, l'esplorazione delle immagini, anche per pochi minuti al giorno, sono altrettanti ponti fra due esistenze che chiedono di collegarsi e di convivere.

Il padre, inoltre, ha un ruolo particolare in quella che viene definita perseveranza, ovvero una dimensione emotiva e cognitiva che è legata all’ostinazione e alla determinazione nel raggiungimento di un obiettivo. 
Una ricerca condotta presso la Brigham Young University si è focalizzata sull’influenza che lo stile educativo dei padri ha sui comportamenti dei figli, dimostrando come il genitore di sesso maschile abbia un ruolo determinante nell’insegnare la perseveranza.

”I padri dovrebbero continuare a cercare di essere coinvolti nella vita dei loro figli e impegnarsi in interazioni di alta qualità.”

Dall’osservazione di 352 famiglie sembra proprio che il nucleo centrale di questo insegnamento sia lo stile educativo autorevole nel quale il bambino sente il calore e l’affetto paterno e mantiene un adeguato livello di autonomia seguendo regole che il padre impartisce spiegando le ragioni su cui si fondano.


La necessità della famiglia attuale è quindi la presenza di un padre a 360 gradi, con un ruolo ben definito accanto alla madre, con la quale crea un rapporto di cooperazione volto a coprire i ruoli di ognuno secondo la propria sfera d’azione all’interno di un unico contesto quale è la famiglia, rendendosi l’uno insostituibile all’altro.
Agnese Festo - Psicologa in formazione
Per un primo colloquio gratuito, contattata il SIPO su:
http://www.psicologi-online.it/

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