giovedì 6 dicembre 2018

L’oro verde siciliano in tavola: le farfalle alla brontese




Questa ricetta viene direttamente dalla Sicilia: una terra ricca di tradizioni culinarie uniche legate alle varie culture che si sono succedute sull’isola.
Da qui provengono alcune preparazioni famose in tutto il mondo. Molte di queste hanno come ingrediente il pistacchio di Bronte, considerato come l’oro verde della Sicilia. Un prodotto che si presta a completare diverse ricette di prestigio come quella della pasta alla brontese, molto gustosa anche per i bambini.


La ricetta delle farfalle alla brontese

La pasta alla brontese è la dimostrazione di come sia possibile sfruttare il sapore deciso e gustoso di questi pistacchi per un primo piatto. È meglio scegliere in abbinamento una pasta particolare come la farfalla rigata, che piace ai più piccoli anche per la sua forma ed è perfetta a trattenere il condimento, rimanendo ruvida e porosa anche al palato.
Per reperire gli ingredienti necessari a preparare questa ricetta, consiglio andare su siti come easycoop per fare la spesa online in pochi semplici passi e riceverla a domicilio. Così si potranno comprare tanti prodotti senza dover nemmeno uscire di casa. Passando quindi alla ricetta vera e propria, bisogna partire dalla preparazione della salsa, che dovrà avvenire in padella, aggiungendo un po’ di olio e scalogno o cipolla tritata e nel caso è meglio aggiungere un po’ di acqua, per evitare che possa bruciarsi.
Dopo circa un minuto sarà arrivato il momento di aggiungere lo speck o la pancetta, insieme ad un'abbondante spolverata di pistacchio di Bronte. Il passo successivo è quello di sfumare il tutto con un tocco di brandy, che volendo è anche possibile sostituire con il vino bianco. Solo dopo l’evaporazione di quest'ultimo sarà il momento di aggiungere la panna, per poi unire le farfalle.


Curiosità sul pistacchio di Bronte

Un piccolo approfondimento su questo ingrediente dalle numerose proprietà benefiche è dovuto. In realtà il pistacchio non nasce in Italia né in Sicilia, ma in Medio Oriente e le sue origini sono molto antiche: risalgono addirittura al 1.000 a.C. La pianta di pistacchio giunse in Italia sono nel 30 d.C., per merito del governatore romano della Siria Lucio Vitello. In Sicilia furono gli arabi a portare il pistacchio, e presto fu proprio la cittadina di Bronte a specializzarsi in questo settore. In questo caso parliamo infatti, di una varietà molto particolare e rara: il pistacchio verde, che rappresenta solo il 10% della produzione nazionale. Il restante 90%, invece, si concentra sulla varietà bianca del pistacchio.
Quello prodotto a Bronte è ancor più prezioso, per via delle sue peculiarità uniche, che, non a caso, gli sono valse l’etichetta di “Oro Verde”. Le caratteristiche del pistacchio derivano dal terreno lavico e vulcanico sul quale viene coltivato, dato che Bronte si trova proprio alle pendici dell’Etna.
Questi pistacchi vengono raccolti a settembre, una volta ogni due anni, dopo la raccolta, che avviene scuotendo i rami della pianta, il pistacchio viene fatto essiccare. Questa lavorazione, fatta ancora oggi secondo tradizione, conferisce al pistacchio brontese un aroma particolare e un gusto molto dolce in grado di conquistare chiunque.


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