martedì 29 gennaio 2013

Bambini: lasciamoli rischiare





Leggete questa riflessione, scritta da "Un pediatra per amico"



"Negli anni ‘70 i bambini dai 6 agli 11 anni che si muovevano autonomamente sul percorso casa–scuola erano il 90%, negli anni ’90 erano solo il 10%; dai dati che abbiamo raccolto nel 2010 sappiamo che oggi non superano il 6%. I ragazzi e le ragazze delle medie che si muovono autonomamente non superano il 50%.
Possiamo dire che oggi, praticamente, nessun bambino che abbia meno di 10 anni esce più da solo di casa. Questo cambiamento produce una serie di conseguenze gravi sul piano psicologico, cognitivo, sociale e fisico, tanto da poterlo considerare uno dei fenomeni più importanti e preoccupanti che riguardano la condizione infantile del nostro tempo…

E` questo l’incipit dell’articolo con il quale Francesco Tonucci lancia un allarme: troppi bambini vivono ormai la loro infanzia chiusi tra quattro mura, senza fare la minima esperienza di autonomia, si spostano esclusivamente in macchina e sono scortati perennemente dagli adulti, non corrono mai il minimo rischio e arrivano all’adolescenza inesperti e irresponsabili.
Un articolo, quello di Tonucci, che vuole dare una scrollata a tutti coloro che si occupano di bambini, genitori, scuola, istituzioni, siamo tutti responsabili della generazione che verrà, nessuno escluso. E allora, nel loro e nel nostro interesse, liberiamo l’infanzia dal controllo eccessivo e dalla follia della sicurezza ad ogni costo, lasciamo che i nostri bambini rischino almeno qualche volta, lasciamoli crescere."


Lasciamoli liberi
di Francesco Tonucci


Nel 1970 andavano a scuola a piedi e da soli l`80% dei bambini inglesi dai 6 agli 11 anni, nel 1990 solo il 10%. Da recenti ricerche del CNR risulta che in Italia vanno a scuola a piedi senza essere accompagnati il 12% dei bambini di scuola elementare mentre il 70% viene accompagnato in macchina. Le percentuali di autonomia calano all`8% al nord e crescono al 30% al sud; sono più basse quando i genitori hanno un titolo di studio più alto. Altre ricerche italiane ci dicono che solo il 50% dei ragazzi di scuola media va a scuola senza l’accompagnamento adulto. Questa situazione dà luogo a situazioni assurde: i nostri ragazzi ricevono il motorino senza mai aver sperimentato la libertà e la responsabilità di spostarsi senza il controllo degli adulti.
I bambini vivono la loro giornata fra scuola, casa, corsi pomeridiani e TV; sono sempre assistiti e vigilati da adulti, sia a scuola che nelle attività pomeridiane. È diventato per loro impossibile vivere esperienze di scoperta, esplorazione e avventura: è quindi per loro impossibile una vera esperienza di gioco. L`adulto che accompagna il bambino nelle varie tappe della sua giornata non può permettergli di correre rischi, ma il rischio è una condizione necessaria per procedere nello sviluppo delle capacità e delle competenze.
Affrontando gli ostacoli e mettendo alla prova le sue competenze, il bambino non si espone mai al di là delle sue capacità e può provare la soddisfazione del superamento delle varie prove. Non potendo mai correre rischi per la presenza vigile degli adulti, il bambino non può verificare e consolidare le sue capacità e competenze e accumula un grande desiderio di rischio inespresso che rischia di esplodere anche in forme pericolose quando il controllo dell`adulto non sarà più possibile.

L`unica possibilità per i bambini di sperimentare le loro capacità, esplorare l’ambiente, scoprire cose nuove, elaborare criteri di controllo del rischio, norme di organizzazione del tempo e dello spazio è che possano avere periodi di tempo nei quali incontrarsi fuori casa, con altri bambini e senza la presenza di adulti incaricati della loro sorveglianza.
Andare a scuola con i compagni e non con i genitori, uscire nel pomeriggio per giocare, andare al negozio per fare compere, andare da soli in piscina, vanno considerate esperienze di grande valore.
È importante che l`autonomia dei bambini cresca con loro a partire dai primi giorni di vita e senza mai interrompersi: meglio una coperta del box, perché dalla coperta si può uscire e dal box no; più tardi uscirà dalla porta di casa per giocare sulle scale o sul pianerottolo, poi in cortile, poi sul marciapiedi e poi sempre più lontano man mano che le sue capacità glielo permetteranno.
Questi momenti di organizzazione autonoma del tempo e dello spazio permetteranno anche di muoversi liberamente evitando il rischio di obesità, di elaborare meccanismi di controllo dello spazio, del tempo e di difesa di fronte ai pericoli, indispensabili per evitare i troppo frequenti incidenti dell`adolescenza.


LA CITTÀ DEI BAMBINI
Francesco Tonucci è anche un bravo cartoonist, si firma FraTo. Grazie anche ai suoi disegni il sito www.lacittadeibambini.org, che vi invitiamo a visitare, si presenta con una home page molto divertente. I disegni si animano e producono suoni per introdurvi nelle ricche pagine del sito che illustrano un grande lavoro fatto negli ultimi anni, in collaborazione con il CNR, per rendere la città più vivibile dai bambini. Impossibile raccontarvi la grande quantità di materiale che potete trovare in questa vera e propria miniera. Un esempio per tutti: se cliccate sulla sezione “immagini e materiali” e poi cercate le “multe” troverete i biglietti delle multe dei bambini, illustrate da FraTo e prodotte a Roma, a Fano, ma anche in Spagna per “sanzionare” gli automobilisti indisciplinati che, parcheggiando la loro auto dove non dovrebbero mai parcheggiare, impediscono ai bambini di muoversi liberamente per la città.





7 commenti:

  1. ti ringrazio molto per questa riflessione che hai riportato. proprio ieri pomeriggio se ne parlava con alcune mamme.
    mi sembra che offra tanti spunti per pensare!

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    1. Io ero una di quelle che andava a scuola da sola gia' dalla 1° elementare, magari facendo un pezzo di strada insieme agli amici e quante chiacchiere, quante risate ! Mio figlio, invece, e' accompagnato in auto a scuola da me, che tristezza !!

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  2. io non la penso affatto così, per far rischiare mio figlio rischio che qualcuno possa fargli del male????la società è cambiata e non si può paragonare al 1970.daniela.

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  3. la ricerca offre a tutti uno spunto per pensare e credo che la deriva più importante sia come poi lo spazio NECESSARIO alla crescita e allo sviluppo (sottolineato chiaramente da Tonucci nell'articolo) si ricerchi altrove. il luogo di avventura si sta spostando dai contesti fisici ai contesti digitali: il web è per i ragazzi il luogo di navigazione, esplorazione e avventura dove si muovono in completa (tranne rari casi) autonomia.
    sarebbe dunque importante imparare a lasciare andare fisicamente, comprendendo quali spazi i contesti attuali in cui si vive lo permettono (e magari interrogando sindaco,assessori e funzionari tecnici dei comuni) e presidiando maggiormente i percorsi e le esplorazioni sul web.
    impossibile???

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  4. il rischio e la frustrazione se ben dosati son opportunità di crescita importantissime!

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  5. L 'articolo ha perfettamente ragione però la società, purtroppo, è cambiata e in giro ci sono troppe persone pronte a far del male ai nostri bambini. Nel '70 le cose erano nettamente diverse... nel 2013 non ci si può più permettere di lasciarli in giro da soli. Io la penso così.

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  6. Vero... io andavo a comprare il pane da sola da quando avevo 10 anni, forse anche meno.. certo si trattava di fare 1 km.... ma ora come ora, con tutto quello che accade, non penso lascerei andare mia figlia da sola a 10 anni a comprare il pane... non mi fido, non mi fido di tutto quello che c'è intorno a noi... non vorrei crescerla sotto una campana... ma poi quando senti che una ragazzina di 13 anni di pomeriggio sparisce mentre torna dalla palestra a piedi... per poi essere trovata morta..... come fai a pensare di lasciare piu' libertà ai tuoi figli? non lo so.... non sono una mamma che soffoca, e la mia cucciola è ancora molto piccina ma sento già che il mio primo compito sarà proteggerla da tutte le persone cattive che sono in giro....

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