martedì 9 luglio 2013

L’amicizia tra ragazze in adolescenza: la migliore amica



Chi durante l'infanzia o adolescenza non ha mai avuto una migliore amica ?
Penso che la maggior parte di noi l'abbia avuta. Io ho dei bellissimi ricordi legati a quel periodo. Ci siamo conosciute quando io avevo undici anni e lei dodici, ci chiamavano "la bionda e la bruna", inutile dire che stavamo sempre insieme, sotto il sole, sotto la pioggia, noi eravamo li, sempre fuori di casa, in giro.Ribelli a modo nostro, spesso lottavamo contro i mulini a vento. Abbiamo condiviso tutto, esperienze positive ed esperienze negative. Un'amicizia quasi morbosa, definirei oggi, durata quattro anni e poi interrotta da me, che non capii che, in fondo, lei voleva solo proteggermi, nascondendomi fatti relativi al ragazzo che mi piaceva all'epoca. La vita e il lavoro poi hanno fatto il resto separandoci definitivamente, infatti lei a vent'anni si è trasferita a Padova ed io sono rimasta a Bari. Lei è riuscita a realizzare un nostro progetto: scappare da Bari, una città che ci stava troppo stretta per vari motivi. In tutti questi anni, però, ho cercato di mantenere i contatti, almeno con la sua famiglia, e poi proprio grazie a facebook, ci siamo ritrovate, raccontate vent'anni di vita vissuta separatamente e adesso con tanto piacere, ogni volta che lei torna a Bari a trovare la sua famiglia, cerchiamo di incontrarci.
E' stata una bella esperienza, nonostante abbia sofferto molto quando è finita, perche' mi ritrovai sola, smarrita, senza più nessun punto di riferimento.
Adesso, da mamma, mi piacerebbe che mio figlio facesse l'esperienza del "migliore amico" a prescindere da come poi potrebbe finire, penso sia l'unico modo per capire fino in fondo la vera amicizia, oltre alle gioie che regala e che si ricordano per tutta la vita.

Leggete questo articolo, tratto dal sito Quipsicologia, scritto da Rosalia Giammetta:

L’amicizia tra ragazze nella prima adolescenza: la mia migliore amica e io


Nella preadolescenza e durante l’adolescenza, l’amicizia con le coetanee, con altre ragazze, gioca un ruolo fondamentale per capire chi si è, cioè per la costruzione dell’identità. Certo, l’amicizia è importante in tutti i momenti della vita, ma mai come nella prima adolescenza e durante l’adolescenza l’amicizia, si tratti della relazione con la migliore amica o di quella all’interno di un gruppo, influenza così profondamente il nostro sviluppo psicologico e quello sociale.
La vita sociale delle ragazze già nella prima adolescenza, tra i 10 e i 14 anni, ruota intorno alle loro amicizie strette e all’essere accettate dal gruppo delle coetanee. A quest’età sviluppano legami d’amicizia intimi seppure meno stabili di quelli stabiliti dai ragazzi.
Sono gli anni della migliore amica: con lei la relazione è molto intensa, esclusiva. Alla migliore amica si chiede lealtà, aiuto, comprensione. Da lei si vuole essere rassicurati; si cerca conferma rispetto a nuovi comportamenti o nuove esperienze. Soprattutto, con lei si parla, certe di essere capite.
Se per i ragazzi l’amicizia vuol dire fare qualcosa insieme, per le ragazze l’amicizia è stare insieme anche senza uno scopo preciso e parlare, in un perenne racconto di come si è e si vorrebbe essere, di come appaiono gli altri, in un viaggio dentro se stesse per mettere a fuocole esperienze, le emozioni, le idee relative al proprio corpo che cambia, le reazioni suscitate dai ragazzi, il desiderio misto alla paura di muoversi sempre più lontano dai genitori.
L’amicizia tra le ragazze, più di quella tra i ragazzi, è arricchita della condivisione di segreti e il segreto è anch’esso un segno della separazione dai genitori: il segreto indica infatti che i genitori non sono in grado di conoscere ogni cosa attraversi la mente e il cuore della figlia, non sono onniscienti. Condividere un segreto può inoltre consentire di scoprire di non essere le sole ad avere certi dubbi o certi timori e questo rassicura e consola. La violazione di un segreto, il riferirlo ad altri, non può che essere un tradimento imperdonabile. ( continua a leggere )







2 commenti:

  1. Grazie Daniela, è un articolo molto interessante, oltre che un grande regalo da parte di una delle mie a tutt'oggi migliori amiche. Ci sono persone che rimangono nel cuore per tutta la vita, anche se in modo silenzioso, entrano a far parte dei grandi tesori che portiamo nell'animo.

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  2. Le amicizie che avuto da adolescente le ho quasi perdute tutte per strada. Ritengo che sia il pegno da pagare nel diventare "adulti" con studi, lavoro, famiglie varie. La cosa triste e far finta di non riconoscersi o di vedersi, passare per estranei onde evitare l'imbarazzo che sopraggiunge quando si è costretti a salutarsi, dover raccontare metà della propria vita. Certe amicizie meglio rimangano solo dei bei ricordi; la realtà e l'età adulta distruggono i ricordi li commuta in qualcosa che non appartiene a quell'età meravigliosa e senza responsabilità o incombenze.

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