giovedì 25 luglio 2013

I capricci dei bambini, una nuova "malattia" !


C'e' una nuova malattia che infesta la generazione dei nostri figli: i capricci !
Alzi la mano chi ha la fortuna di avere un figlio che non prende mai un capriccio. Penso siano mosche bianche, soprattutto in alcune fasce di età, i capricci diventano per noi genitori davvero snervanti e fanno venire i sensi di colpa: avrò fatto bene a non assecondarlo, a rimproverarlo, forse voleva solo un poco di attenzioni, ecc.ecc.
Ecco uno stralcio di un prezioso articolo pubblicato sulla rivista "Uppa Un pediatra per amico" che ringrazio per la collaborazione.


Non c'è ricetta per guardarsi dentro


Lo “speciale” sui capricci che esce sul prossimo numero di UPPA è un “remake”: abbiamo già pubblicato anni fa uno speciale su questo argomento. Abbiamo deciso di tornarci su perché, da un'indagine svolta fra i nostri lettori, è venuto fuori che l'educazione e la genitorialità sono argomenti molto richiesti.
Il primo speciale sui capricci era introdotto da Franco Panizon con queste considerazioni.
Lo speciale di questo numero è probabilmente il più importante tra quelli che UPPA ha offerto ai suoi lettori. Infatti, la malattia di cui tratta, i capricci, è certamente la malattia più diffusa tra i bambini di oggi, più di quanto lo siano mai state la grandi malattie dell’uomo: la tbc, la sifilide, il vaiolo; e anche le meno grandi: la difterite, il tetano, il morbillo, la gastroenterite, la polio, la malnutrizione.
Diffusa ma non grave? No, diffusa e grave, diffusa e persistente, diffusa e caratterizzante moltissimi bambini, moltissime famiglie, tutta o quasi la nostra società del benessere. [...]
È scritto chiaramente: non esiste un bambino che faccia i capricci “da solo”; per fare i capricci bisogna essere in due. E se uno dei due, il bambino, fa molti capricci, l’altro deve domandarsi cos’è che non funziona, all’interno di se stesso, e nel rapporto col figlio. I bambini, più e meglio di noi, sanno benissimo come devono rapportarsi all’una o all’altra delle persone che compongono la loro piccola società.Un bambino bilingue, figlio di due genitori di diversa nazionalità, sa parlare italiano (o greco, o portoghese...) al papà e francese (o inglese, o tedesco...) alla mamma. 
Così è per i capricci: ogni bambino sa benissimo con chi farli, con l’anello debole. E se fa tanti capricci con tutti e due i genitori, vuol dire che ci sono due anelli deboli e che, forse, in quella famiglia c’e qualcosa che funziona male. Ma anche se l’anello debole è uno solo, potrebbe esserci “qualcosa che non va”, perché l’anello forte dovrebbe rafforzare quello debole, e i tre anelli (i genitori e l’anellino del figlio) dovrebbero rinforzarsi a vicenda. Infatti è il bambino che fa una famiglia. [...]
Ma se questo problema dei troppi capricci ce lo abbiamo più o meno tutti, c’entra qualcosa la società in cui viviamo. Forse siamo deboli perché noi stessi siamo sempre accontentati da un sistema economico e sociale che anticipa i nostri desideri, che non ci lascia essere protagonisti, che ci vuol solo vendere, vendere, vendere. Ed è questa società che riproduciamo nella famiglia.
Alla società, come singoli, per correggerla, possiamo fare ben poco: ma verso la nostra famiglia, verso il nostro anellino capriccioso che deve crescere, abbiamo dei doveri, che non sono il dovere di accontentarlo. E se il nostro anellino ci dice, coi suoi capricci, che non siamo adeguati, dobbiamo saper guardarci dentro. Facile da dire; ma non e come dare una ricetta di paracetamolo: non c’è ricetta per guardarsi dentro
Franco Panizon



giovedì 18 luglio 2013

Tutti pazzi per la Frutta!


 tutti pazzi per la frutta

 

Avete mai pensato all'importanza di consumare frutta abitualmente nella vostra alimentazione e in quella dei vostri figli ?

Soprattutto d'estate, la frutta, può sostituire la solita merenda triste che ci ha accompagnato per tutto l'inverno. Una piacevole novità, per i bambini, potrebbe essere fare colazione con la frutta, tanti colori a tavola di primo mattino. Numerose trasmissioni televisive lodano le proprietà alimentari della frutta e se ci pensate bene, mi rivolgo a voi bambini, cosa ama  mangiare il cavallo di Pippi Calzelunghe, Zietto, ve lo ricordate ? Tante gustose mele. Capisco bene la difficoltà, invece, di noi genitori nel cercare di far mangiare la frutta ai nostri figli. Bisogna catturarli con vari stratagemmi, i più piccoli possono essere attratti dal colore, oppure anche l'esempio può tornare utile: se il bimbo vede mangiare papà e mamma la pera, anche lui vorrà provare. E i più grandicelli come si conquistano ? Ecco l'idea di Tutti Pazzi Per la Frutta! un divertente concorso fotografico,  che tralaltro, aiuta a socializzare. Nella nostra era digitale, quale ragazzino non sa usare una macchina fotografica, un tablet, un cellulare, per scattare foto e immortalare situazioni anche divertenti. Unite la creatività dei ragazzi ed il gioco è subito fatto. Sarà molto divertente fotografare la frutta, magari mentre la si lava, oppure mentre la si addenta facendo facce strane, oppure......... lasciamo libera la fantasia di ognuno di noi ! In famiglia, quando arriva la frutta a tavola, si possono creare buffe situazioni, tra a chi piace mangiarla e a chi no, subito, con uno scatto, si fissa il tempo e l'immagine. Scene di vita quotidiana di possono trasformare in foto per partecipare a questo simpatico concorso fotografico realizzato con il sostegno finanziario dell’Unione europea Facciamo di questo concorso lo sport di questa estate 2013, squadre di ragazzi che con un clic raccontano il loro modo di vedere e amare la frutta. Un concorso Frutta nelle Scuole che aiuta a socializzare, a creare nuove amicizie, spirito di gruppo, senza dimenticare la fantasia. Chissà chi avrà l'idea più geniale ! 

 

Articolo sponsorizzato

martedì 16 luglio 2013

Portapenne ricicloso molto estivo !


Non buttate i barattoli di latta, tipo quelli dei pelati, si possono trasformare in piccole cose utili.
Ecco il nostro barattolo:


I colori sono sempre sparsi per tutta la casa, vediamo se facciamo creare a Marco un portapenne, se poi si riesce anche ad utilizzarlo e a mettere in ordine penne e colori !
Rispolveriamo le stecche dei gelati mangiati:



Con la colla a caldo, Marco, incolla le stecche al barattolo:



Adesso ci vuole un pò di colore, subito Marco prende l'iniziativa:


Apriamo questa scatola magica, vediamo cosa c'è dentro:


Ci sono tante belle conchiglie e pietre di tutte le dimensioni, Marco decide di scegliere le conchiglie, ne selezione alcune e poi, sempre con la colla vinilica, per non scottarsi, le incolla al nostro portapenne:


Speriamo di trovare adesso sempre i colori in ordine !





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scade 09-11-2014








giovedì 11 luglio 2013

Elogiate i vostri bambini ?




Io penso di elogiare troppo poco mio figlio, spesso, infatti, poi me ne rendo conto e sento il bisogno di dirglielo, mi complimento con lui per quello che è e per quello che fa.
Ho conosciuto genitori che, invece, lodano spropositamente i propri figli. Di solito sono genitori che con le lodi pensano di coprire i difetti dei figli, danneggiandoli ancor di più, secondo me, non si può far credere che sia bianca una parete pittata nera. Non capiscono che prima o poi i loro figli verranno valutati, osservati e ci sarà poco da nascondere allora. Dicono che i complimenti aumentino l'autostima dei bambini e anche io spesso cerco di ricordarmelo quando mi ritrovo davanti mio figlio, nonostante io da figlia non sono mai stata lodata dai miei genitori, ma Marco è diverso da me, a volte sento che ha proprio bisogno di essere supportato.
Sempre a proposito dei complimenti ai bambini, vi invito a leggere questo articolo di Mammamedico, che ringrazio per il suo prezioso contributo, che tratta di complimenti specifici fatti dai genitori ai figli e delle loro conseguenze:


I complimenti danneggiano i figli?



Ore 11, siamo pronti per uscire. Microba inforca gli occhiali da sole e guardandosi allo specchio esclama:”sono bella!”. La guardo esterrefatta perché nonostante tutto io mi stupisco ancora ad ogni sua frase, e le chiedo chi glielo abbia detto. Serafica la sua risposta:”Tu”.
Ah, ecco. ..
 E allora mi è subito venuto in mente l’articolo letto qualche giorno fa in merito ad una campagna del governo inglese contro i ”falsi miti” dell’immagine diffusi su media e pubblicità.
Vengono criticati gli attuali canoni di bellezza che possono portare i giovani al rifiuto del proprio corpo o addirittura a patologie come l’anoressia. La statistica ci dice che un ragazzo su cinque, fra i 10 e i 15 anni, non e’ soddisfatto del suo corpo. ( Continua a leggere )













martedì 9 luglio 2013

L’amicizia tra ragazze in adolescenza: la migliore amica



Chi durante l'infanzia o adolescenza non ha mai avuto una migliore amica ?
Penso che la maggior parte di noi l'abbia avuta. Io ho dei bellissimi ricordi legati a quel periodo. Ci siamo conosciute quando io avevo undici anni e lei dodici, ci chiamavano "la bionda e la bruna", inutile dire che stavamo sempre insieme, sotto il sole, sotto la pioggia, noi eravamo li, sempre fuori di casa, in giro.Ribelli a modo nostro, spesso lottavamo contro i mulini a vento. Abbiamo condiviso tutto, esperienze positive ed esperienze negative. Un'amicizia quasi morbosa, definirei oggi, durata quattro anni e poi interrotta da me, che non capii che, in fondo, lei voleva solo proteggermi, nascondendomi fatti relativi al ragazzo che mi piaceva all'epoca. La vita e il lavoro poi hanno fatto il resto separandoci definitivamente, infatti lei a vent'anni si è trasferita a Padova ed io sono rimasta a Bari. Lei è riuscita a realizzare un nostro progetto: scappare da Bari, una città che ci stava troppo stretta per vari motivi. In tutti questi anni, però, ho cercato di mantenere i contatti, almeno con la sua famiglia, e poi proprio grazie a facebook, ci siamo ritrovate, raccontate vent'anni di vita vissuta separatamente e adesso con tanto piacere, ogni volta che lei torna a Bari a trovare la sua famiglia, cerchiamo di incontrarci.
E' stata una bella esperienza, nonostante abbia sofferto molto quando è finita, perche' mi ritrovai sola, smarrita, senza più nessun punto di riferimento.
Adesso, da mamma, mi piacerebbe che mio figlio facesse l'esperienza del "migliore amico" a prescindere da come poi potrebbe finire, penso sia l'unico modo per capire fino in fondo la vera amicizia, oltre alle gioie che regala e che si ricordano per tutta la vita.

Leggete questo articolo, tratto dal sito Quipsicologia, scritto da Rosalia Giammetta:

L’amicizia tra ragazze nella prima adolescenza: la mia migliore amica e io


Nella preadolescenza e durante l’adolescenza, l’amicizia con le coetanee, con altre ragazze, gioca un ruolo fondamentale per capire chi si è, cioè per la costruzione dell’identità. Certo, l’amicizia è importante in tutti i momenti della vita, ma mai come nella prima adolescenza e durante l’adolescenza l’amicizia, si tratti della relazione con la migliore amica o di quella all’interno di un gruppo, influenza così profondamente il nostro sviluppo psicologico e quello sociale.
La vita sociale delle ragazze già nella prima adolescenza, tra i 10 e i 14 anni, ruota intorno alle loro amicizie strette e all’essere accettate dal gruppo delle coetanee. A quest’età sviluppano legami d’amicizia intimi seppure meno stabili di quelli stabiliti dai ragazzi.
Sono gli anni della migliore amica: con lei la relazione è molto intensa, esclusiva. Alla migliore amica si chiede lealtà, aiuto, comprensione. Da lei si vuole essere rassicurati; si cerca conferma rispetto a nuovi comportamenti o nuove esperienze. Soprattutto, con lei si parla, certe di essere capite.
Se per i ragazzi l’amicizia vuol dire fare qualcosa insieme, per le ragazze l’amicizia è stare insieme anche senza uno scopo preciso e parlare, in un perenne racconto di come si è e si vorrebbe essere, di come appaiono gli altri, in un viaggio dentro se stesse per mettere a fuocole esperienze, le emozioni, le idee relative al proprio corpo che cambia, le reazioni suscitate dai ragazzi, il desiderio misto alla paura di muoversi sempre più lontano dai genitori.
L’amicizia tra le ragazze, più di quella tra i ragazzi, è arricchita della condivisione di segreti e il segreto è anch’esso un segno della separazione dai genitori: il segreto indica infatti che i genitori non sono in grado di conoscere ogni cosa attraversi la mente e il cuore della figlia, non sono onniscienti. Condividere un segreto può inoltre consentire di scoprire di non essere le sole ad avere certi dubbi o certi timori e questo rassicura e consola. La violazione di un segreto, il riferirlo ad altri, non può che essere un tradimento imperdonabile. ( continua a leggere )







martedì 2 luglio 2013

L'esposizione al sole dei bambini !



Tempo di vacanze e anche quest'anno si ripropone, per noi genitori, il dilemma sull'esposizione ai raggi solari dei nostri figli. Quale protezione usare ? Qual è la più adatta, quella che fa meno danni ?
Questo articolo tratto dalla rivista "UPPA- Un pediatra per amico" ci svela qualche rimedio efficace:


Filtri solari?
Meglio camicetta e cappellino!
 


“Tutti al mare, tutti al mare - diceva una vecchia canzone - a mostrar le chiappe chiare”. E già, quando si arriva al mare la pelle è inevitabilmente chiara e solo alla fine dell’estate ha preso il suo colore bronzeo.
Ma il sole fa bene o male? E soprattutto come esporre neonati e bambini piccoli.
La maggior parte delle famiglie si precipita in farmacia alla ricerca del filtro solare perfetto, da applicare su tutta la superficie corporea e… stare tranquilli.
Ma le cose sono sempre più complicate di quello che sembra.
Sul portale ufficiale dedicato alla salute pubblica dell’Unione Europea compaiono indicazioni un po’ diverse
L’avvertimento è chiaro: i neonati e i bimbi piccoli non dovrebbero essere esposti alla luce diretta del sole sulla spiaggia (dovrebbero stare sotto l’ombrellone, se ancora non camminano). E quando stanno al sole dovrebbero essere protetti da cappellino e camicetta. Lo dicono chiaramente le due immagini che vedete, loghi ufficiali della campagna.
E le creme protettive?
Attenzione, potrebbero essere addirittura controproducenti: la loro applicazione può infatti indurre una falsa sensazione di sicurezza e favorire paradossalmente un’esposizione eccessiva ai raggi solari; senza contare che la pelle dei lattanti e dei bambini piccoli è molto permeabile e l’applicazione di grandi quantità di crema può determinare l’assorbimento di sostanze contenute nelle creme stesse.
A allora niente mare?
Ma no, tutti al mare… ma al fresco sotto l’ombrellone e, soprattutto i primi giorni, con cappellino e maglietta.
Ogni giorno arrivano al nostro sito molte lettere che chiedono consigli sugli argomenti più disparati.





lunedì 1 luglio 2013

La torre riciclosa !


A Marco piace giocare a fare le battaglie. Battaglie con i soldatini, con i pirati e soprattutto con i cavalieri.
Allora perchè non realizzare insieme una torre da affiancare al suo castello presieduto da cavalieri ?
Partiamo per la nostra avventura, ricicliamo una scatola di vino in bottiglia, davvero molto bella, che è stata la nostra musa ispiratrice:


Per trasformarla in una torre, Marco, riveste un lato con colla vinilica e carta assorbente:


Abbiamo lasciato asciugare, nel frattempo, nel nostro "scatolone fabbricone" abbiamo cercato e trovato le stecche dei gelati già belli e mangiati:


Li ho tagliati tipo mattoncini arrotondando le punte e poi Marco si è divertito a colorarli:


Asciugata la carta e colla, asciugati i mattoncini, non restava che procedere ad incollarli:


Finita questa operazione, Marco si diverte a disegnare i particolari:


La torre e' pronta per giocare:



Eccolo qui il mio cavaliere preferito:
















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